FAQs
Vagin è un prodotto emiliano-romagnolo che sgorga in quel di Bomporto, in provincia di Modena. Il luogo dove viene creato è la Distilleria Gavioli, il mastro distillatore è Simone Candini. Abbiamo sviluppato insieme la ricetta, sperimentando ogni fase per corrispondenza durante il 2020. L’idea iniziale era quella di creare un Gin dal sapore tradizionale, quindi fedele al ginepro e senza troppi fronzoli, ma con un gusto particolare. Come botanica distintiva abbiamo scelto il Pepe Rosa, una bacca delicata, ma con il suo caratterino.
La spedizione ha un prezzo base di 9€ per una bottiglia, dalle due bottiglie la spedizione è gratuita. Le spedizioni vengono effettuate solo in territorio nazionale, per una spedizione verso l’Europa vi consigliamo di effettuare l’ordine conwww.ginshop.ital prezzo di 16,65€. Affidiamo il prezioso contenuto al nostro spedizioniere che da Bologna porta Vagin in tutta Italia. Una volta effettuato l’ordine, riceverai una mail da MBE con il numero di rintracciamento e un link per seguire l’ordine. Il tempo minimo per ricevere la spedizione è di due giorni lavorativi, se dopo sei giorni lavorativi riscontri un problema scrivici alla mailinfo@ginvagin.it.
Vagin è un compound Gin, ogni botanica viene distillata separatamente alla sua temperatura ottimale. Il luogo di provenienza è Bomporto in provincia di Modena, località rinomata nel campo della distillazione. Qui Vagin viene prodotto e imbottigliato presso laDistilleria Gaviolidal 2020, la sua gradazione alcolica è di 40° e le bottiglie sono da 70 cl.
Ci piace il ginepro e vogliamo sentirlo quando beviamo un Gin Tonic. Abbiamo scelto quattro botaniche per accompagnarlo. La Genziana perché l’amaricante è fondamentale, la Scorza d’Arancia per il profilo agrumato, l’Ireos - il rizoma dell’Iris - per amalgamare il tutto e il Pepe Rosa per donare un finale caldo.
Se sei titolare, bar manager o dipendente curioso puoi scrivere una mail ainfo@ginvagin.itdove inoltreremo il materiale tecnico e il listino prezzi dedicato alle attività. Vagin è un prodotto che incuriosisce il pubblico, che poi si affeziona al suo sapore, è versatile e sta bene dietro ogni bancone, perché un po’ di ironia e femminilità non guasta mai. Contattaci per conoscere gli eventi che possiamo organizzare nel tuo spazio, le ricette che abbiamo sperimentato o informazioni più approfondite.
Sul nome Vagin corrono tante leggende, quale sarà quella vera? Chi giunge fin qui si merita la cruda ma sincera verità. Nella primavera del 2019 un’illuminazione folgorante ci colpisce; noi seguiamo l’intuizione iniziando a compilare le scartoffie per iniziare a produrre il nostro Vagin. Il nome però non è piaciuto molto tra gli uffici. Rimandati a giudizio, abbiamo atteso sei mesi per una brutta bocciatura. Ma senza perderci d’animo, presentammo un ricorso. Lo scritto, compilato dal nostro carissimo avvocato, contiene esempi di colleghi e colleghe illustri, come la Birra Minchia, la Passerina, il Pecorino, la grappa Bocchino e via dicendo. Dopo altri sei mesi, il responso arrivò: vittoria sul il ricorso! Occhio però: manca una marca da bollo. Contenti e frustrati, procediamo con l’acquisto e la collocazione del prezioso bollo e dopo tre mesi e tante belle parole, il nome Vagin brilla tra le carte della Camera di Commercio di Bologna.
La Star del Gin, cui il distillato deve il proprio nome, è una bacca tutta curve, soda e saporita,
circondata sull’arbusto da foglie aghiformi che tengono alla larga i molestatori. Il suo nome di battesimo è Juniperus L., ve ne sono diverse varietà tra cui il “ginepro coccolone”.
Il piccolo arbusto di ginepro ha da secoli trovato la sua collocazione, almeno per noi esseri umani, sulla strada della goduria.
Con il suo sapore intenso e resinoso si presta a una marea di abbinamenti in cucina ma non disdegna una tradizione curativa. Sembra già tanto lavoro, ma potevamo noi resistere alla
tentazione di ficcarlo nell’alcol e vedere cosa succede? Certo che no.
Ringraziamo dunque questo
alberello cui dobbiamo tanto e cui nel Vagin abbiamo voluto dare un ruolo da
assoluto protagonista. Questa ricetta, il classico dei classici, ve lo
dimostrerà nei fatti.
Il pepe rosa è, prima di tutto, un bugiardo. Non è un vero pepe, anzi botanicamente è più vicino al mango, tanto per dire.
A essere pignoli, non è neppure proprio rosa.
All’anagrafe è stato chiamato Schinus
molle, il che almeno ci fa capire perché abbia preferito cambiare nome. Del pepe ha il calore e l’aroma speziato, ma si tratta in realtà del frutto di un alberello sempreverde, originario del Brasile ma ben adattato anche nel
Mediterraneo. Nelle tradizioni magiche è
associato alla sensualità e avrebbe il potere di
riaccendere la passione.
Abbiamo pensato a lui per il
Vagin proprio per dare quel tocco speziato e caldo sul finale. Volete assaggiare una ricetta che ne fa esaltare
il lato caliente?
Fatevi preparare subito una Freña Colada!
Questa pianta nasconde una doppia anima.
Da fuori appare tranquilla, bella e delicata, eppure se si va a scavare sottoterra nasconde
delle radici che - essiccate a dovere - hanno un sapore amarissimo.
È un amaro struggente, di cui i distillatori, una volta scoperto, non hanno più potuto fare a meno. È presente in tantissimi liquori, amari,
aperitivi e vermut, oltre che nel Vagin, naturalmente.
Secondo la diceria popolare, questo fiore è in grado di proteggere dall’ubriachezza. Ma forse questa è solo un bella scusa per bere di più.
L’arancia è il più arancione degli agrumi, da qui il suo nome: arancia.
L’origine della pianta è cinese, ma ha saputo conquistare il mondo, forse perché utile per tutte le conoscenze in carcere.
Seriamente per un momento, la sua etimologia risale al sanscrito “nagaranja”, ossia “frutto gradito dagli elefanti”. È gradito anche
ai produttori di Gin, che spesso lo utilizzano per accompagnare o sostituire il limone. In particolare se ne usa la scorza, ricca di aromi essenziali e dal profumo intenso e fresco.
Anche le barlady e i barman
utilizzano in una grande quantità di cocktail questa guarnizione, in vari modi,
dai più soft ai più pirotecnici.
Se all’aperitivo vi preoccupate del corretto apporto di vitamina C, questa ricetta vi tranquillizzerà all’istante.
Nell’immagine vedete il fiore dell’iris, non il suo rizoma, ovvero l’ireos. Essendo una radice, non è proprio bella come i fiori che nutre,
ma è buona.
In Italia è noto anche con il nome di giaggiolo, un nome attribuito palesemente per prenderlo in giro. Tuttavia, il giaggiolo non se
la prende grazie al suo carattere pacifico e umile.
La sua duttilità lo porta anche ad accettare di entrare nella ricetta di Vagin senza apporre quasi nulla del suo profumo, bensì a fare
da legante fra gli altri ingredienti, insomma, li mette d’accordo come un bravo
rappresentante di condominio del Gin.